
VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO E DEL CAPITALE UMANO SI ALLEANO PER ABBATTERE GLI STEREOTIPI DI GENERE E PROMUOVERE IL TALENTO FEMMINILE
Ortigia, Siracusa. Storia e bellezza si incontrano nel cuore del Mediterraneo. Nel centro storico di Siracusa, a due passi dal Duomo e dal mare, dal 2016 la Fondazione Ortygia connette persone e territori attraverso un progetto ambizioso: creare un centro di rinascita nel Sud che valorizzi al contempo il territorio e il capitale umano.
Tantissime le iniziative e i progetti che incoraggiano le ragazze e i ragazzi a scegliere con maggiore consapevolezza il proprio futuro, che promuovono l’occupabilità delle giovani generazioni e lo sviluppo delle professionalità femminili con l’obiettivo di realizzare una cultura sempre più inclusiva. Grandissima l’attenzione alla parità di genere e alla valorizzazione delle competenze femminili, con una particolare attenzione al superamento del gender gap e dei bias consapevoli e inconsapevoli che ne sono alla base, con l’obiettivo di diventare sempre di più un luogo in cui le persone possano esprimere con orgoglio la propria unicità e il proprio talento.
Che ci sia una netta asimmetria nelle scelte educative di ragazze e ragazzi e nelle opportunità offerte dal mondo del lavoro è un triste dato di fatto. In Italia si laureano più donne che uomini. Tuttavia il 92% degli uomini e solo l’86% delle donne laureate sono occupate a cinque anni dal termine degli studi. È questo il quadro descritto dal Rapporto tematico di genere del Consorzio AlmaLaurea. Le donne inoltre sono per lo più lavoratrici autonome, mentre gli uomini hanno maggiori probabilità di ottenere contratti a tempo indeterminato, guadagnando in media il 20% in più. Il divario si aggrava se l’analisi si sposta sulle carriere in aree Stem, che ottengono retribuzioni maggiori fino al 20% rispetto alle altre carriere. I dati del ministero dell’Università e Ricerca registrano nel 2021 il 22% delle iscritte ai corsi Stem, un dato in aumento rispetto agli anni precedenti, ma lontano da una effettiva parità tra i generi.
Come invertire la tendenza? Secondo l’indagine annuale condotta da 3M, State of Science Index (Sosi), che analizza le percezioni della scienza nel mondo, la stragrande maggioranza degli italiani (81%) concorda sul fatto che esistono barriere che impediscono agli studenti di intraprendere carriere Stem, soprattutto in termini di possibilità economiche (50%) e condizioni e responsabilità personali, come la necessità di guadagnare soldi per mantenere una famiglia (25%). Per colmare questo divario di genere e incoraggiare le ragazze a partecipare alle materie Stem, servono naturalmente decisioni e misure forti di sistema a sostegno dell’occupazione, della leadership e del coinvolgimento femminile. È necessario inoltre avviare un processo di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza di questi temi a partire dallo spazio scolastico e dagli ambienti formativi. Questo è il motivo per cui è essenziale sostenere azioni coordinate di orientamento professionale nelle scuole e nelle università con l’obiettivo di aumentare l’esposizione e la fiducia nelle Stem, contrastare i pregiudizi cognitivi e percepiti di genere. Animata da questo impegno, la Fondazione Ortygia propone un’offerta formativa e iniziative volte al rilancio del territorio e all’empowerment femminile. Ne parliamo con Gini Dupasquier, Managing Director; Rosangela De Carolis, Operation Manager; Camilla Fortunati, Business Development Manager.
D: La vostra mission è quella di rilanciare il Sud attraverso percorsi di valorizzazione del capitale umano. Quali sono le opportunità e le sfide di questo percorso?
GINI DUPASQUIER: La Fondazione Ortygia ha l’obiettivo di portare stimoli e opportunità di crescita al tessuto sociale e imprenditoriale del Sud Italia, per affrontare le sfide offerte da contesti e tempi complessi come quelli che abbiamo di fronte.
Il rilancio del Mezzogiorno è una sfida per l’intero Paese e per vincerla è necessario investire nel capitale umano presente nell’area, attraverso percorsi di consapevolezza e di arricchimento, perché le risorse locali siano sempre più forza motrice di uno sviluppo che parte dal territorio. La nostra Fondazione, fin dalla sua nascita, propone programmi di formazione manageriale, in cui le imprese del Sud hanno la possibilità di confrontarsi con i migliori docenti internazionali sugli ultimi trend di leadership e strategia.
Più recentemente abbiamo aperto un filone di attività dedicato alle nuove generazioni, con l’obiettivo di riportare i giovani a credere nell’Italia e nel Sud. In questo, la scuola occupa un ruolo centrale e la Fondazione Ortygia si sta impegnando per costruire e rafforzare un ponte con il mondo del lavoro, con un focus particolare sulla lotta all’abbandono scolastico e sull’occupazione femminile.
I nostri programmi dedicati ai giovani mirano a ridurre i divari territoriali e di genere, con iniziative rivolte all’empowerment femminile, in particolare il programma di mentorship per le studentesse universitarie, che realizziamo grazie al contributo di tante aziende partner. Oppure il programma per le scuole superiori, in cui aiutiamo ragazzi e ragazze a lavorare sul proprio potenziale e li accompagniamo nelle loro scelte accademiche e professionali. La Fondazione Ortygia si pone come piattaforma abilitante in grado di convogliare le migliori energie del territorio, per attivare un circolo virtuoso di collaborazione tra istituzioni, scuola e imprese al Sud.
Le nostre iniziative sono accolte sempre con molto entusiasmo e la maggior parte sono finanziate con fondi privati. Invito tutti a collegarsi sul nostro sito per saperne di più ed accompagnarci in questo percorso, diventando sostenitori della nostra Fondazione.
D: Dai dati emerge la necessità di accendere i riflettori sui problemi legati ad una strutturale carenza delle donne in area Stem, frutto di una forma mentis dura a morire e di condizioni che da anni influenzano e plasmano il futuro professionale di molte ragazze. Quali azioni è possibile proporre per l’empowerment del talento femminile e il superamento della disparità di genere?
R: ROSANGELA DE CAROLIS: È fondamentale incoraggiare un cambiamento attraverso la promozione di modelli di riferimento con l’obiettivo di motivare le ragazze e mostrare alla società che la leadership femminile è possibile, equa ed efficiente, contribuendo anche a superare l’ostacolo principale, che è quello di tipo culturale. Senza neanche rendersene conto, gli stereotipi svolgono un’azione potentissima nell’indirizzare le decisioni. Rimuoverli è complicato, ma è una sfida da affrontare e vincere se l’obiettivo è promuovere l’empowerment femminile.
Crediamo che la valorizzazione dei percorsi di studio e professionali dei giovani talenti sia uno degli aspetti al cuore della costruzione del nostro futuro. In questo l’istruzione è fondamentale: rimuovere gli ostacoli che impediscono la parità di accesso all’educazione e alla formazione a tutte le donne. È preoccupante che nel campo delle Stem e nel digitale le donne sono sotto-rappresentate a partire dall’istruzione poiché questi campi saranno sempre più rilevanti e a elevato rendimento nei lavori di domani. I nostri programmi di mentoring come Yep – Young Women Empowerment Program e My Future Buddy nascono per creare un network femminile e coltivare relazioni di valore tra giovani talenti in crescita e professioniste che ricoprono ruoli di grande complessità, per riflettere insieme su temi professionali, incluse le aspirazioni future in termini di carriera, e più personali.
Ecco che l’empowerment, la fiducia in se stesse passa in questo caso dalla possibilità di confrontarsi con donne senior, esterne al proprio contesto familiare, che possano condividere il loro percorso e indirizzarle nelle scelte. E dove, se non sui banchi di scuola o dell’università?
È negli anni in cui cominciano a formarsi le aspettative circa il proprio futuro che devono esserci le condizioni e le opportunità affinché ciascuna, indipendentemente dal genere, dalla provenienza geografica, dalle condizioni di partenza, possa realizzare pienamente se stessa, crescere e relazionarsi positivamente con gli altri e concorrere alla pari in tutti gli ambiti del vivere comune.
Questo diventa realmente potenziale non solo se i privati mettono in campo tutte le azioni possibili a supporto della formazione, ma anche e soprattutto se queste azioni sono rese sostenibili dal sistema Paese. È una priorità che da sempre sosteniamo con forza e che si può realizzare solo rendendo le donne pienamente partecipi della vita sociale e produttiva attraverso un piano straordinario per l’occupazione femminile e nuove infrastrutture sociali in grado di liberare il loro potenziale di competenze, saperi, talenti per far crescere tutto il Paese.
D: Uno dei vostri fiori all’occhiello è Yep – Young Women Empowerment Program, un programma di valorizzazione del talento femminile gestito da tre donne. Qual è il valore aggiunto del vostro percorso di mentorship?
CAMILLA FORTUNATI: Con Yep abbiamo l’ambizione di far incontrare le ragazze con possibili strade per il loro futuro, ma anche dare loro gli strumenti per immaginare e perseguire le strade ritenute impossibili all’interno del loro contesto socio-famigliare, perché ancora poco battute.
Sulla spinta della ferma volontà della Fondatrice Lucrezia Reichlin di impegnarsi per la crescita del capitale umano del Sud a partire dai giovani, il programma nasce dalla mia esperienza personale e professionale insieme a quella di Gini Dupasquier che, dopo anni di progettazione e gestione di programmi di empowerment femminile nel Nord Italia e Nord Europa, abbiamo voluto mettere questo importante strumento a servizio della crescita delle giovani donne del Sud Italia, scommettendo sul grande potenziale delle periferie del nostro paese, dove oggi, grazie alla Fondazione Ortygia Business School investiamo tutte le nostre energie. Insieme a noi, il terzo pilastro di questa importante iniziativa, Rosangela De Carolis, pugliese, che, dopo quindici anni a Milano è “rientrata” a spendere le sue competenze per il suo Sud. Il mentoring è un potente strumento di empowerment ed inclusione, e, attraverso il programma Yep, abbiamo voluto valorizzare i talenti al femminile, incoraggiare ambizione e fiducia nel futuro dei giovani del Sud, offrendo loro la possibilità di entrare in contatto con esperienze, professionalità e opportunità per il proprio futuro. Penso che il valore aggiunto portato dalla Fondazione Ortygia Business School in questi anni, anche attraverso lo Yep, sia stato quello di riportare l’attenzione sul Sud, sui suoi talenti, sulle sue eccellenze e sul suo potenziale attraverso l’incontro e lo scambio reciproco tra realtà locali e realtà nazionali ed internazionali.
Uno dei punti di forza dello Yep è sicuramente il network di realtà di eccellenza del nostro paese che investono ogni anno insieme a noi nella promozione delle competenze Stem al femminile, con un occhio particolare ai talenti e al potenziale ancora in parte inesplorato del Mezzogiorno d’Italia.
La passione e l’entusiasmo delle centinaia di manager e professioniste di successo che ogni anno investono volontariamente il proprio tempo, le proprie competenze e la propria esperienza nella crescita di altrettante giovani donne del Sud. La loro empatia ed autenticità nella relazione con la propria mentee contribuiscono a trasmettere loro il messaggio che un percorso di successo è fatto anche di difficoltà, paure e fallimenti, contribuendo a promuovere la fiducia in sé stesse, l’ambizione e l’autostima nelle giovani donne incoraggiandole ad affrontare ogni ostacolo con coraggio e perseveranza.
Le mentee Yep sono ragazze che hanno intrapreso percorsi spesso a predominanza maschile, come ingegneria robotica, meccanica o informatica, sono ragazze che hanno avuto il coraggio di fare delle scelte contro corrente, e le nostre mentor così come le aziende sponsor del programma hanno accettato insieme a noi la sfida di supportare e incoraggiare queste ragazze a seguire le proprie aspirazioni affrontando con consapevolezza eventuali ostacoli che potranno trovare nel percorso.
Alla Fondazione Ortygia, sogniamo un mondo dove il talento non sia sprecato e il capitale umano sia valorizzato. Un Sud dove le ragazze abbiano gli strumenti e l’accesso alle opportunità utili per sviluppare il proprio pieno potenziale e realizzare le proprie aspirazioni.