
VALUTAZIONI E SUGGERIMENTI PER LE IMPRESE ITALIANE
A tu per tu con Mauro Marzocchi, segretario generale della Camera di Commercio italiana degli Emirati Arabi Uniti (IICUAE di Dubai).
Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) sono una federazione di sette sceiccati (Abu Dhabi, Ajman, Dubai, Fujairah, Ras Al Khaimah, Sharjah, Umm Al Qaiwain) situati lungo la costa orientale della penisola Arabica, il cui territorio si estende per 83.600 kmq. Contano una popolazione di quasi dieci milioni di abitanti, di cui soltanto l’11% è composto da emiratini mentre il restante 89% da persone che risiedono al di fuori del proprio paese d’origine. Già questo dato ci fa capire quanto possa essere interessante per un’impresa provare ad attuare politiche di internazionalizzazione in questi territori.
Visto il periodo non facile dell’economia italiana, l’impresa che vuole introdursi in questo mercato deve essere un’impresa sana, concorrenziale in Italia, che vuole costruirsi una possibilità in più per sviluppare la propria impresa. Al contrario, le imprese che fanno fatica in Italia non vadano a rischiare negli EAU investimenti pesanti basandosi su semplici speranze. Il mercato necessita di imprese solide, con idee chiare e servizi/prodotti tecnologicamente avanzati e con stile tipicamente italiano.
La Camera di Commercio italiana degli Emirati Arabi Uniti nasce nel 1999 ed è composta da un team di più di 20 persone, ha due sedi – quella storica di Dubai e la più recente ad Abu Dhabi. Inoltre da Maggio 2023 è stata aperta un’antenna Ryad in Arabia Saudita. I servizi che propone hanno l’obiettivo di agevolare l’inserimento di un’impresa italiana negli EAU assistendola sin dalle prime informazioni, realizzando eventi e attività di match-making, promuovendo e valorizzando le eccellenze del territorio italiano e fornendo competenze su come operare nel Paese. Il tutto rispettando cinque principi cardine: competenza, chiarezza, cortesia, riservatezza ed imparzialità.
In particolare:
- • missioni imprenditoriali (b2b) inbound & outbound;
- • implementazione di progetti istituzionali ed europei;
- • ricerche di mercato, analisi settoriali, analisi macroeconomiche;
- • business, legal e fiscal consulting;
- • fiere ed exhibition;
- • rappresentanza di aziende italiane in loco;
- • organizzazione di seminari, workshop e convegni in loco sull’how-to-do business negli EAU
- • produzione di magazine e newsletter;
- • eventi di business networking;
- • presentazioni, lanci e promozioni prodotti e brand.
Marzocchi sottolinea che sono tante le imprese che fanno loro richiesta per diventare clienti, per questo motivo l’approccio è quello della prudenza e della selezione. Nel 2022 hanno ricevuto più di 700 richieste, di queste il 35% sono state scartate. “Preferiamo stare un passo più indietro piuttosto che uno avanti”. I settori merceologici prioritari sono quello dei macchinari ed apparecchiature per l’industria, la gioielleria, l’agro-alimentare, il tessile/abbigliamento, le costruzioni/arredamento e il benessere della persona.
Numeri alla mano l’interscambio tra Italia ed EAU ha superato nel 2022 gli 8 miliardi di dollari; di cui esportazioni pari a 6,029 miliardi, +38,37% rispetto all’anno precedente. Uno dei principali punti forza degli EAU è l’efficiente e ben sviluppato sistema infrastrutturale.
Attenzione a selezionare i partner locali e i consulenti con poca esperienza. Bisogna invece affidarsi a personale qualificato da anni presente sul mercato e a enti e istituzioni.
“La rete stradale è moderna ed integrata con eccellenti strutture portuali ed aeroportuali. Le tempistiche di transito delle merci via mare è di 15 giorni, per via aerea due giorni. Le esportazioni italiane negli EAU, ormai superano quelle di alcuni importanti Paesi come l’India ed il Brasile per fare qualche esempio. È la dimostrazione in numeri, dell’importanza degli EAU come hub per la riesportazione in Paesi in cui la loro influenza commerciale è importante. Su circa 180 Paesi, gli EAU sono classificati al 22mo posto per facilità di fare affari, al 25mo per la libertà economica e al 25mo sulla percezione della corruzione. Dazi doganali al 5%, esclusi alcolici e tabacchi. L’Italia gode nel Paese di una ottima fama, tenendo anche conto dell’alto potere di acquisto degli abitanti, che permettono loro di apprezzare le merci e i servizi italiani, come ad esempio la gioielleria, la tecnologia, il fashion, il sistema casa e l’alimentare. L’Italia è la seconda fornitrice europea e ottava a livello
mondiale degli EAU.”
Anche dal punto di vista delle telecomunicazioni gli EAU mantengono il primato nel mondo arabo. Secondo l’E-Government Survey 2020 delle Nazioni Unite sull’indice delle infrastrutture di telecomunicazione (TII), gli Emirati Arabi Uniti
si trovano al primo posto nella regione araba, al secondo posto per quanto riguarda l’Asia e al settimo a livello mondiale.
Questi aspetti particolarmente positivi fanno sì che ci sia il rischio del rovescio della medaglia, buona parte delle imprese a livello internazionale hanno avuto o hanno in previsione lo sbarco negli EAU e ciò comporta una durissima competizione.
Marzocchi tende a sottolineare che “per superare questa problematica è necessario, per un’impresa che approcci il mercato degli EAU, avere un business plan di almeno tre anni e soprattutto avere liquidità immediata in quanto non vi è la possibilità di poter contare su appoggi bancari, almeno nel breve/medio periodo. Inoltre è indispensabile affidarsi a consulenti; non siamo dei tuttologhi, per questo ci avvaliamo di più di 500 esperti in materia legale, commerciale e fiscale cui le imprese clienti possono far riferimento. Sono i nostri consulenti camerali ovvero professionisti riconosciuti dalla Camera a cui le imprese possono rivolgersi con fiducia”.
La partecipazione alle Fiere negli EAU è esattamente come quella in qualsiasi parte del mondo. Le più importanti fiere negli EAU hanno acquisito una valenza mondiale, ma il ritorno in termini di ordini scritti è sempre quella ovvero molto bassa. Bisogna essere pronti ad affrontare un investimento almeno triennale, per poter raccogliere qualcosa di concreto e duraturo. La partecipazione deve essere una vetrina in cui mostrarsi agli operatori di molte nazioni, con cui curare relazioni che possono durare nel tempo.