Quale impresa

LO SPAZIO: UNA NUOVA ECONOMIA

UNA RETE DI PICCOLE E MEDIE IMPRESE COME STRATEGIA DI SVILUPPO IN UN SETTORE CHE SI È AVVICINATO “ANNI LUCE” ALLA NOSTRA VITA QUOTIDIANA

Lo spazio è sempre stato un ambito dedicato alla scienza, alla ricerca, all’implementazione delle nuove tecnologie, nuovi materiali ecc… Oggi lo spazio si è aperto a un pubblico più ampio, con un linguaggio più comprensibile, realizzando servizi che sono vicini alla quotidianità di ognuno: le vacanze spaziali, un film di fantascienza fino a pochi anni fa, sono oggi una realtà. È necessario fare una riflessione su come stia cambiando rapidamente questo settore e capire quanto impatti sull’economia reale e sulla geopolitica, quest’ultima oggi particolarmente sotto i riflettori.

 

Il territorio italiano è storicamente legato ad una tradizione culturale spaziale iniziata già all’inizio degli anni 60: ricordiamo che siamo stati la terza nazione a mettere un satellite in orbita ma anche tra le prime a creare infrastrutture come ad
esempio il Centro Spaziale di Telespazio, nel Fucino (AQ) in Abruzzo, che è attivo dal ’63.

Le regioni italiane legate a questo tipo di attività economica si suddividono in 12 Distretti Spaziali nei quali ritroviamo numerose realtà imprenditoriali in grado di manifestare competitività anche a livello internazionale. L’Italia, infatti, presenta una grande capacità industriale in ambito spazio, frutto di tradizioni culturali che hanno lasciato in eredità competenze e tecnologie all’avanguardia.

Nel tempo, ad ereditare questa ricchezza di idee e di esperti con un elevato livello di formazione non sono state solo le grandi aziende spaziali – quelle che in prima persona costruiscono e mettono in orbita satelliti o che partecipano alle grandi missioni scientifiche – ma anche di un vero e proprio ecosistema di PMI che forniscono prodotti e servizi specialistici oltre che di costruttori di veri e propri satelliti di piccole dimensioni.

Si tratta di oggetti tanto piccoli quanto ultramoderni che consentiranno a tutti di accedere allospazio con facilità crescente e di godere dei servizi da esso offerti. L’America ha dato un grosso impulso allo “sdoganamento” di questo settore, prima di nicchia, oggi di tutti, e l’Italia non può essere da meno. Per le piccole e medie imprese le ambizioni oggi sono paragonabili a quelle delle grandi realtà industriali italiane del settore spazio, perseguendo in simbiosi con esse, missioni specifiche sia di tipo commerciale, sia scientifico che educativo. Il gioco messo in atto da questo sistema di attori, in cui le imprese locali si sentono coinvolte, è una strategia in azione e che sta già portando vantaggi, basti considerare l’interesse che le PMI hanno
rivolto, negli ultimi tempi, all’impiego dell’orbita bassa (LEO), opportunità che porterebbe queste aziende ad avere un ruolo sempre più centrale in quello che può essere definito un vero e proprio mercato spaziale.

I servizi derivanti dall’implementazione ed il lancio di questi satelliti sono: il monitoraggio del territorio, la meteorologia, i servizi internet, studi scientifici, etc potendo contare su un numero maggiore di dati rispetto a costellazioni tradizionali.
Queste ultime ovviamente danno dati di maggior pregio. Ma grazie a tutta la quantità di dati che si possono ottenere da
entrambe (big data), si possono fare importanti passi avanti.

Da questa visione sistemica nasce la necessità di valorizzare sempre di più le PMI nazionali e gli enti della formazione a vantaggio anche della grande azienda, per mantenere un presidio tecnologico elevato. Questo è il perno su cui ruota
l’intero “mercato spaziale” di cui si faceva cenno e che, attraverso la promozione di progetti di formazione per tecnici e ingegneri del domani, potrà evolvere portando ad uno sviluppo del settore spaziale nazionale che avvicinerebbe ancor di più
il Paese ad una posizione di potenza, di autonomia, di vantaggio strategico internazionale. Lo spazio è quindi considerabile un settore strategico e molto dinamico, un mercato in espansione.

È un’economia stabile che basa il suo successo sulla cultura che si riesce a creare intorno ai progetti. Inoltre, lo scenario è internazionale e la competizione è aperta. Infatti, il prossimo futuro porterà, grazie a questo sistema,
alla costruzione di stazioni spaziali commerciali così come alla colonizzazione della Luna.

Piccole aziende sentono di potersi mettere in gioco, senza sentirsi in ombra rispetto alle grandi imprese,
perché vantaggiose a queste ultime grazie al contributo attivo che hanno nelle grandi missioni spaziali: guardare alla vita fuori dal nostro pianeta madre, investire in prodotti e tecnologie per rendere lo spazio una realtà fruibile
per i viaggiatori del futuro, missioni spaziali robotiche in grado di riportare sulla terra frammenti e parti di pianeti e corpi celesti.

Insomma, grazie all’intervento laborioso ed è il caso di dirlo, indispensabile, delle PMI nel settore spaziale, si può immaginare un futuro vissuto nello spazio ove è garantito il confort a bordo di stazioni orbitali o su altri pianeti. Tutto questo è qualcosa di straordinario. L’obiettivo è quindi dare il giusto ruolo alle PMI, cosa di cui si occupano i distretti spaziali prima
citati. Un esempio, lo SPARC Cluster nato per le aziende Abruzzesi e Laziali che operano in ambito spazio.

L’aggregazione totale permetterà di spostarein avanti la frontiera spaziale grazie alla messa a sistema delle competenze e delle capacità. D’altro canto, come nelle grandi missioni spaziali si prevede la collaborazione di varie agenzie spaziali
e di conseguenza la cooperazione delle grandi aziende, allo stesso modo anche le piccole missioni vengono affrontate dalla collaborazione di più aziende. Ma, per perseguire questo obiettivo, la cooperazione deve preservare le competenze
sviluppate da ciascuna azienda, e il “fairplay” è un elemento necessario.

L’industria spaziale ha sempre puntato sulla valorizzazione di talenti e ha rappresentato, soprattutto negli anni del dopoguerra, una competizione pacifica, dove poter dimostrare la propria superiorità tecnica attraverso il susseguirsi del raggiungimento di risultati ingegneristici, poi utili a tutta l’umanità. Questo è valido ancora oggi anche e la dimensione non è più solamente pionieristica verso requisiti e missioni sempre più impegnative ma anche tecnologica e industriale.
Le opportunità in questo mercato sono tante. Fare squadra è la chiave del successo e l’Italia che è un player importante nel mercato internazionale deve rafforzare il suo ruolo, basti pensare che le basi di lancio, da sempre frutto di accordi internazionali, oggi risentono del conflitto russo-ucraino, pertanto nuovi equilibri dovranno essere posti in essere. L’aereo di trasporto dei prodotti spaziali, l’Antonov russo è andato distrutto, quale sarà la sua sostituzione?

Ovviamente è solo un esempio, ma fa capire come tutto il sistema deve riorganizzarsi. È necessario essere proattivi in un equilibrio che manca per essere una nazione che afferma la propria storia lavorando per il futuro.