Quale impresa

PARITÀ: DIRITTO E OPPORTUNITÀ

  • Nel 2022 cinquemila donne, solo nell’area metropolitana di Milano (fonte Consulta femminile di Milano), si sono dimesse principalmente per l’impossibilità di conciliare vita e lavoro. Impossibilità dovuta a motivazioni sia economiche che sociali. In molti casi, questo è coinciso con la nascita del primo figlio.
  • Una significativa quota di domande per l’edilizia popolare riguarda donne sole con figli.
  • Nel 2022 sono state uccise in Italia 125 donne (pari al 39% degli omicidi totali) secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno. L’occupazione femminile resta fondamentale per l’autonomia e l’indipendenza delle donne, anche contro la violenza di genere.
  • La pandemia ha contribuito ad ampliare ulteriormente il divario di genere che caratterizza da sempre il mercato del lavoro italiano: solo nel 2020 le donne hanno perso più di 60 mila posti di lavoro, contro una crescita di quelli maschili di 70 mila unità. Negli ultimi due anni le donne hanno occupato circa la metà dei nuovi impieghi a termine, ma solo un terzo di quelli a tempo indeterminato (dati Bankitalia).

Quelli che vi abbiamo appena ricordato, sono dati che fotografano una situazione ancora ingiustamente a sfavore delle donne. Non possiamo non ammettere che nel nostro Paese – e non solo – per la promozione delle pari opportunità tanto resti ancora da fare.

Iniziative come le quote femminili obbligatorie nei CDA delle aziende con oltre i 250 dipendenti o la certificazione sulla parità di genere sono strumenti utili per accelerare il processo di inclusione femminile nelle imprese, ma il quadro è sicuramente più complesso e richiede azioni a vari livelli.

L’inclusione parte dalla scuola, dalla promozione delle discipline Stem anche tra le studentesse, un passo fondamentale per aumentare la presenza delle donne nell’economia digitale.

La consapevolezza è fondamentale per fare un passo avanti.

In questo numero abbiamo scelto di raccontarvi storie, progetti e persone che nella loro professione e nella loro vita muovono passi in questa direzione: lavorano per eliminare gap che non dovrebbero più esserci e promuovono la formazione e l’occupazione senza distinzione di genere.

Prima di augurarvi come sempre una buona lettura, vogliamo chiudere ricordando dei primati rosa, dei traguardi raggiunti che ci lasciano sperare che le cose possano cambiare, anche se bisogna continuare a lavorare per questo. Trovate di seguito donne che per la prima volta, nell’ultimo biennio, sono riuscite a ricoprire nel nostro Paese dei ruoli apicali in settori dove non era mai accaduto (fonte Sole24Ore):

  • – Sara Gama, prima vice presidente donna dell’Associazione italiana calciatori;
  • – Rita Maria Antonietta Mastrullo, prorettrice dell’Università Federico II di Napoli;
  • – Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei Ministri;
  • – Francesca Nanni, nuova procuratrice generale di Milano (prima volta nella storia della magistratura);
  • – Carmela Pace, Presidente Unicef;
  • – Maria Luisa Pellizzari, nuovo vice capo vicario della Polizia, prima donna a ricoprire tale prestigioso incarico;
  • – Antonella Polimeni, rettrice dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza per il 2020-2026;
  • – Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico;
  • – Maria Triassi, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’università partenopea.