Quale impresa

LE FRONTIERE DELLA DIGITALIZZAZIONE: SFIDE E OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE

Ne abbiamo parlato con Federico Leproux – Amministratore delegato di TeamSystem – direttamente sul palco di Rapallo, durante l’ultimo Convegno nazionale dei Giovani Imprenditori.

D: Quali sono le maggiori sfide che le aziende devono affrontare per la transizione del digitale?

R: Il digitale è sicuramente un’opportunità sia per semplificare la vita alle nostre aziende che per rendere più competitivo il sistema “Italia”. Ma principalmente è necessario guardare al digitale come fattore abilitante dell’incremento della produttività: questa è la vera grande opportunità per le aziende che decidono di passare alla digitalizzazione. Mentre
paesi europei come Francia e Germania hanno negli ultimi 20 anni incrementato la loro produttività almeno del 50% circa, l’Italia è rimasta ferma: sono convinto che la transizione del digitale possa aiutare a colmare questo gap storico.

D: Per favorire l’innovazione in chiave digitale all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sono stati stanziati circa 42 miliardi di euro. Cosa ne pensa?

R: Il Pnrr rappresenta un’opportunità di portata storica per digitalizzare in modo esteso il nostro tessuto imprenditoriale,
per lanciare una vera e propria trasformazione digitale di sistema e costruire un’economia più dinamica, sostenibile, tecnologica e inclusiva.
In una ricerca che abbiamo sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano, infatti, è emerso per esempio che colmare il divario con l’indice di digitalizzazione delle Pmi tedesche potrebbe significare per l’Italia un incremento in termini di punti percentuali di Pil fino al 7, se accompagnato da un programma allargato a grandi imprese e Pubblica amministrazione.

D: Gli obiettivi sono dunque quelli di sostenere l’infrastrutturazione del Paese e la trasformazione dei processi produttivi delle imprese. Quali gli errori da evitare?

R: Adesso è necessario predisporre al meglio tutti quei provvedimenti che possano avvicinare realmente gli interventi del Pnrr anche alle Pmi, non solo alle grandi imprese, rendendo accessibili ai soggetti che ne devono fruire ogni strumento, ogni procedura, ogni passaggio burocratico. Quindi è chiaro che gli investimenti, i fondi, gli incentivi, da soli non bastino, ma sono parimenti necessarie norme che semplifichino gli iter per rendere più fluido l’utilizzo degli stessi.

D: Lei rappresenta un’azienda leader che ha fatto della digitalizzazione il proprio cavallo di battaglia, la vostra esperienza è sicuramente notevole. Per quali motivi è una buona idea farlo adesso?

R: Perché è ormai chiaro come il destino dell’Italia sia strettamente legato al modo in cui il Paese saprà utilizzare i fondi del Pnrr. Con il Pnrr, lo scenario deve cambiare, deve evolversi. Il digitale sarà incastonato in altri tasselli volti a risolvere le problematiche del Paese. Da questo punto di vista bisognerà lavorare su tre elementi principali. Sulla fiducia verso le istituzioni, attraverso leggi chiare e incisive, che permettano agli imprenditori la programmazione degli investimenti su più anni. Sulla semplificazione degli aspetti burocratici, perché al momento le procedure di candidatura e accesso sono complesse, soprattutto per le imprese più piccole che non hanno dipartimenti deputati a queste attività. Su una comunicazione delle iniziative normative che permetta di spiegare in modo esaustivo alle imprese i benefici, gli adempimenti, e gli iter relativi.

D: Quali le vostre iniziative più interessanti che consiglierebbe di attuare ad un’impresa?

R: Le catene del valore grazie al digitale devono diventare più flessibili e agili, in modo da poter reagire e adattarsi rapidamente a un contesto sempre più mutevole e sfidante. A seguito della pandemia, si è verificata un’impennata
di richieste di prestiti veloci a supporto del sistema imprenditoriale, oltre che di richieste di cessione del credito commerciale o anticipo delle fatture per gestire al meglio la liquidità della propria impresa. Sono aumentate di riflesso anche le richieste di rating e scoring per misurare i rendimenti e le situazioni creditizie della propria azienda per avvalorarne la richiesta di accesso al credito o ottenere tassi più convenienti. In questo senso, trovo che tutte le nostre soluzioni in ambito Fintech – che rientrano nella nostra business unit Digital Finance – permettano di digitalizzare in modo efficace i processi di accesso al
credito e gestione dei servizi di pagamento e incasso, lavorando a quella digitalizzazione della supply-chain e quell’incremento di competitività tanto cruciale per il nostro sistema paese.