
INTERVISTA ALLA PRESIDENTE DI BORSA ITALIANA CLAUDIA PARZANI
Avvocato e top manager, madre di tre figlie, partner dello studio legale Linklaters. È stata presidente di Allianz in Italia e dal 27 aprile 2022 è la nuova presidente di Borsa Italiana. Relatrice al 37° Convegno dei Giovani Imprenditori di Capri, ha accettato volentieri di parlare con Quale Impresa delle grandi sfide che attendono le imprese.
D: Dal suo punto di vista di osservazione, il sistema industriale italiano come sta affrontando questo periodo?
R: Una premessa: credo che il nostro Paese abbia un sistema imprenditoriale eccellente caratterizzato da grandi aziende di rilievo globale e da un tessuto locale di piccole e medie imprese di eccellente qualità. Da sempre le aziende italiane si contraddistinguono per innovazione, resilienza, capacità di creare, costruire e crescere anche in condizioni di estrema complessità.
Negli ultimi nove mesi, nonostante una situazione geo-politica difficile e un’inflazione senza precedenti, le imprese italiane hanno dimostrato una straordinaria capacità di resistenza e reazione. I numeri di tutti i comparti sono lusinghieri, come il numero dei posti di lavoro creati.
Ancora una volta, in particolare, è la piccola e media impresa del nostro Paese a dimostrare una capacità di adattamento unica nel suo genere.
Le difficoltà determinate dal boom dei prezzi dell’energia nell’ultimo trimestre, però, sono più di un grave problema contingente. Segnalano e ricordano l’imprescindibile necessità per la seconda manifattura dell’Europa e per quell’impareggiabile rete di aziende, talvolta piccole o piccolissime, di poter contare su un quadro di politica economica il più stabile possibile nel medio periodo. Mi lasci chiudere dicendo che, messa in condizione di affrontare la concorrenza internazionale e la sfida della modernizzazione, l’industria italiana non teme paragoni.
D: Quali sono gli strumenti di Borsa Italiana a supporto delle PMI?
R: Partiamo da un fatto: Borsa Italiana, che è parte del Gruppo Euronext, il principale Gruppo Borsistico europeo che collega le economie europee ai mercati dei capitali globali per accelerare l’innovazione e la crescita sostenibile, rappresenta un’infrastruttura di mercato strategica, al servizio dell’economia del Paese.
In questo contesto, Borsa, nel tempo, ha sviluppato una serie di iniziative per rispondere alle esigenze di crescita delle imprese proponendo mercati adatti alle imprese di diversa dimensione. Le Piccole e Medie Imprese italiane, nello specifico, sono aziende caratterizzate da un alto livello di innovazione, spesso leader globali in settori di nicchia, e hanno peculiarità e bisogni molto diversi tra loro e dai competitor stranieri. Per loro Borsa Italiana ha creato un mercato di quotazione ad hoc pensato per il contesto italiano, Euronext Growth Milan (EGM). L’esperienza, condotta in collaborazione con la comunità degli operatori, ha consentito di raggiungere numeri importanti: dalla sua costituzione si sono quotate su Euronext Growth Milan oltre 270 società, che hanno raccolto quasi 6 miliardi di euro, di cui l’85% in aumento di capitale. EGM è stato anche il trampolino di lancio per 24 aziende che si sono, negli anni, trasferite sul mercato principale. In crescita anche il segmento STAR del mercato principale, vera e propria vetrina del Made in Italy di successo nel mondo, dove sono quotate imprese italiane che adottano best practice in termini di liquidità, trasparenza, corporate governance e con una presenza di investitori istituzionali esteri di oltre l’83%. Proprio il mercato principale di Borsa Italiana è stato protagonista recentemente di un’importante riforma relativa alla semplificazione delle regole e dell’iter di quotazione.
Le aziende e le PMI in particolare, come detto prima, sono da sempre una priorità per Borsa Italiana. Proprio per questo motivo nel 2012 è stato lanciato ELITE, l’ecosistema che aiuta le piccole e medie imprese a crescere e ad accedere ai mercati dei capitali privati e pubblici. La missione di ELITE è supportare le aziende nella crescita sostenibile di lungo periodo, accelerando il processo di accesso a capitali, competenze e networking. ELITE integra un calendario di workshop e sessioni di coaching con un’offerta di servizi e soluzioni per l’impresa di una rete qualificata di partner e advisor, supportando imprenditori e dirigenti nel miglioramento delle competenze e potenziando il loro piano strategico e le opportunità di business. ELITE offre anche accesso a fonti di finanziamento alternative, tra cui i Basket Bond®*, investitori istituzionali, private equity, venture capital e advisor finanziari, mettendo le imprese nelle migliori condizioni per dotarsi dei capitali indispensabili per crescere nel lungo periodo in modo sostenibile e sulla base delle loro esigenze. Con oltre 2000 imprese e 200 partner dal lancio, ELITE ha saputo creare una rete eccellente e fortemente orientata a operazioni di finanza straordinaria. Ad oggi sono infatti oltre 1120 le operazioni di corporate finance completate dalle società del network, per un controvalore totale di circa 13 miliardi.
Lo strumento del Basket Bond®, lanciato nel 2017, insieme a Banca Finint, come partner e strutturatore, e con Banca Europea degli investimenti e Cassa Depositi e Prestiti, come investitori, insieme ad alcuni altri investitori di mercato, è oggi diventato un modello di riferimento poiché offre alle piccole e medie imprese un accesso efficiente al mercato dei capitali. L’ultimo di questi strumenti presentato a metà settembre è Il “Basket Bond Italia” che, sosterrà piani di investimento fino a 150 milioni di euro. Attualmente i programmi basket bond che hanno visto ELITE come protagonista sono 9 e hanno supportato con 600 milioni di euro ben 180 PMI. Tra questi mi fa piacere menzionare il Basket Bond Energia Sostenibile, l’innovativo programma in partnership con ENI a supporto della sua filiera e in generale delle PMI del settore energia, per supportare il finanziamento dei loro progetti di transizione sostenibile, garantendo una premialità in termini di costo, se alla fine della durata dell’emissione, gli impegni sulla sostenibilità condivisi all’inizio saranno stati raggiunti.
Tra le altre iniziative del Gruppo Euronext, ci sono diversi programmi di Pre-IPO pensati per le aziende, per aiutarle nel percorso di avvicinamento al mercato e alla quotazione, uno di questi, Tech Share, è dedicato alle aziende del settore tecnologico con ambizioni di crescita e di accesso al mercato dei capitali.
Per le società tecnologiche, inoltre, il Gruppo Euronext ha lanciato un segmento europeo Euronext Tech Leaders, dedicato alle migliori aziende del settore Tech. La dimensione continentale è un elemento imprescindibile per questo settore che deve crescere e competere a livello globale con i giganti nord americani e asiatici. Tech Leaders raggruppa oltre 100 società quotate sui mercati Euronext. In Italia Tech Leaders comprende 20 società (di cui De Nora che è stata la prima Tech Leaders IPO in Europa dal lancio del programma lo scorso 7 giugno) per oltre 75 miliardi di capitalizzazione aggregata a fine agosto. Queste aziende hanno raccolto sul mercato negli ultimi tre anni una media di 470 milioni di euro. È evidente come l’approdo al mercato dei capitali sia fondamentale per il percorso di crescita delle aziende Tech.
Quanto al mercato obbligazionario, Borsa Italiana ha lavorato attivamente anche sul continuo sviluppo dei mercati obbligazionari. In particolare, per le PMI è stato creato un segmento professionale all’interno del mercato EXTRAMOT, dedicato ai MiniBond emessi soprattutto da parte di società non quotate. Nel suo complesso, il mercato negli anni ha avvicinato 231 società, di cui circa l’80% non quotate, che hanno emesso 394 strumenti per una raccolta complessiva di oltre 9,5 miliardi di euro.
Sul fronte della sostenibilità, a seguito del crescente interesse dimostrato da parte della comunità degli investitori in strumenti obbligazionari volti a finanziare progetti ambientali e sociali, nel 2019 Borsa Italiana ha introdotto un segmento trasversale ai propri mercati obbligazionari in modo da offrire l’opportunità di identificare chiaramente gli strumenti ESG. Dalla sua nascita, il segmento ha conosciuto una rapida evoluzione e, ad oggi, ha accolto 289 strumenti, emessi da tutte le tipologie di emittenti, per oltre 400 miliardi di euro in negoziazione. Infine, lo scorso ottobre 2021 Euronext ha lanciato il nuovo indice MIB ESG, il primo indice ESG dedicato alle blue chip italiane e pensato per individuare i grandi emittenti italiani quotati che presentano le migliori pratiche finanziarie sostenibili.
D: E quali, al contrario, gli ostacoli alla crescita delle PMI?
R: Le Pmi, come tutte le aziende, in questo particolare momento storico si trovano ad affrontare sfide davvero complesse. Ma, come detto, hanno capacità eccellenti e Borsa Italiana ha gli strumenti per supportarle nel percorso di crescita. Sarebbe forse necessario un “salto” culturale per superare quelle barriere che impediscono loro di cogliere tutte le opportunità di crescita per spiccare il volo, abbandonando lo stereotipo che “piccolo è bello”.
D: Parliamo di corporate governance: quanto contano gli aspetti ambientali e sociali?
R: Sono da sempre appassionata di corporate governance e sono felice di presiedere oggi una società, Borsa Italiana, che è da sempre in prima linea sui temi di governance e che ha promosso l’ideazione e contribuito all’evoluzione del Codice di Corporate Governance italiano.
L’evoluzione della corporate governance non può prescindere da un’attenzione agli aspetti ambientali e sociali. Credo non si possa fare impresa senza avere ben chiaro l’impegno e l’importanza di queste tematiche.
Sono convinta che le imprese abbiano un ruolo importante per la società nel suo insieme, per lo sviluppo delle comunità e dei territori in cui operano, che possano guidare il cambiamento e contribuire ad un mondo migliore. L’impresa non può prosperare se i dipendenti, i clienti e le comunità non sono soddisfatti, se il pianeta soffre e se la società è frammentata. È per il loro stesso bene, per restare competitive e attrattive per tutti gli stakeholders (clienti e dipendenti, in primis) che le imprese devono giocare un ruolo attivo nel risolvere le maggiori sfide comuni all’umanità.
E il punto di partenza resta per me una buona governance che dia input e direzione e guidi le scelte.
D: Quali sono i Processi/strumenti che le aziende devono adottare per affrontare i cambiamenti?
R: Lo scenario multicrisi in cui viviamo sta trasformando il mondo, ridisegnando priorità e obiettivi e ci pone di fronte a numerose sfide.
Abbiamo poche certezze e una di queste è la necessità di cambiare prospettiva e approccio. Serve un cambio di paradigma dello sviluppo economico e sociale.
Ho 3 parole magiche che uso sempre più spesso per affrontare situazioni complesse e che credo che, insieme a coraggio e rispetto, siano fondamentali, anche per le aziende, per affrontare le sfide future:
- Flessibilità – ovvero la necessità di adottare un approccio flessibile per individuare soluzioni che tengano in considerazione il contesto e l’ambiente esterno
- Quella che ho chiamato la “teoria della doppia L”: visione di lungo termine (in termini di orizzonte temporale) ma anche di “largo” in modo da includere differenti prospettive e punti di vista, tenere in considerazione le aspettative e bisogni di tutti gli stakeholders.
- Coesistenza (anziché successione) di soluzioni e strumenti, di esperienze e generazioni diverse, di persone con differenti background, competenze, abilità, per avere maggiori opportunità.
E non dimenticate mai il valore della diversità e la ricchezza della “contaminazione”.