Il 27 gennaio il presidente Marco Gay è intervenuto al Parlamento Europeo per l’audizione del Partito Popolare Europeo (PPE) sul tema “Single Market Strategy: how to boost the growth engine”.
Tra gli speaker, oltre a Andreas Schwab, Coordinatore del PPE nel Comitato per il mercato interno e la protezione dei consumatori e la Vice Presidente Lara Comi, anche la Commissaria Europea per il mercato interno, l’industria, l’imprenditorialità e le PMI Elżbieta Bieńkowska.
Nel suo intervento il Presidente Gay ha messo in luce come l’industria sia ancora l’unica scommessa sicura per il futuro economico dell’Europa. Perché dall’industria è nata l’Europa 65 anni fa – con il mercato comune del carbone e dell’acciaio – e solo con l’industria potrà crescere e prosperare.
Il quadro delle imprese in Europa:
Nell’Unione Europea operano oltre 20 milioni di Piccole e medie imprese (PMI) che rappresentano un fattore determinante di crescita, occupazione e integrazione sociale per il nostro continente.
Questo dato è ancora più significativo in Italia dove il 99,9% delle imprese ha meno di 250 addetti generando il 71,7% del valore aggiunto complessivo, nonché il 55,7% del nostro export.
Analisi sul lavoro della Commissione Junker:
I Giovani Imprenditori riscontrano una serie di segnali negativi in questa prima fase della Commissione Juncker:
- Politica industriale: abbiamo visto in parte disperdersi gli sforzi che l’Unione europea aveva intrapreso nella direzione di definire un quadro organico di politica industriale;
- PMI: la Commissione sembra aver messo parte lo Small Business Act (SBA) che costituiva il quadro di riferimento per le politiche per le PMI, scegliendo di incorporare una “dimensione PMI” nelle principali iniziative avviate, prevedendo azioni specifiche indirizzate alle piccole e medie imprese. Ma l’idea di una vera e propria politica europea per le PMI, di cui lo SBA stesso era il simbolo, sembra essere venuta meno.
Le proposte dei Giovani Imprenditori:
Tra le policy che possono consentire alle PMI di rafforzarsi e riuscire a cogliere nuove opportunità di crescita a livello europeo identifichiamo:
- favorire i processi di innovazione, attraverso l’introduzione a livello UE della definizione di “PMI Innovativa”;
- definire una vera e propria growth strategy per le startup, che consenta loro di accedere a finanziamenti privati, tramite investitori e partner industriali. Questa strategia deve includere anche piattaforme – come ad esempio Startup Europe Partnership – a sostegno dello sviluppo e dell’internazionalizzazione delle startup innovative europee;
- lavorare su obiettivi strategici organici e di lungo periodo, ancor più in un momenti come questi, in cui l’Europa sembra smarrire il suo percorso di progresso comune per privilegiare logiche nazionali – dalla gestione dei flussi migratori alle politiche di bilancio e ai grandi dossier industriali;
- avere un piano industriale comune, con driver di crescita ben identificati sui quali far convergere investimenti e ricerca comune; un mercato del lavoro unico, con modelli organizzativi, diritti e doveri, regole salariali e di rappresentanza comuni; un fisco unico, che tenda verso l’armonizzazione delle tipologie e del carico delle imposte, soprattutto sulle imprese.
Fare tutto questo significa porre le basi per il futuro dell’Europa.