Morelli: “La pazienza è finita, vogliamo l’Europa della crescita”

  • Data: dal 26 ottobre 2012 al 27 ottobre 2012
  • Luogo: XXVII Convegno di Capri
  • Organizzazione a cura di: Giovani Imprenditori Confindustria

“L’Europa è sotto pressione. Senza azioni su investimenti, produttività e competitività, la sola lotta al deficit porterà alla desertificazione industriale e alla fine dell’euro”. Basta con il rigore, perché “non si possono chiedere altri sacrifici a chi ha stretto i denti oltre il limite, soprattutto quando lo stesso non è stato fatto da chi vive di politica. La pazienza è finita”. Così il Presidente Jacopo Morelli ha aperto il XXVII Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria.

“Le economie manifatturiere di Francia, Germania, Italia e Spagna, sommate, valgono più di quella degli Stati Uniti d’America, ma l’Europa integrata, nella sostanza, è ancora molto lontana, ha detto Morelli, dando il via a un appuntamento che quest’anno vede la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni datoriali giovanili di Francia, Germania e Spagna, chiamati a siglare con i Giovani Imprenditori una Joint Declaration (Action Plan) da portare al quadrilaterale del Consiglio Europeo di dicembre 2012.

“Unione significa convergenza in termini di crescita, produttività, occupazione, scolarità e welfare. Il nostro obiettivo sono gli Stati Uniti d’Europa, ma chiediamo da subito istituzioni e organi comuni, democraticamente rappresentativi, trasparenti nei meccanismi, che decidano sulla politica economica e finanziaria, estera e di sicurezza, perché altrimenti i vantaggi dell’Unione, per i popoli, non potranno divenire realtà”.

Molto rigore, poca crescita

Se gli Stati Uniti d’Europa sono il sogno, per i Giovani di Confindustria la crisi rimane lo spettro da scacciare immediatamente perché “i colpi della recessione sono arrivati nelle carne viva del tessuto produttivo italiano: la base industriale si è contratta del 20%. Anche noi, come Giovani Imprenditori, contiamo – forse per la prima volta – i “caduti sul campo”.

E se chiudono le imprese dei giovani – ricorda Morelli – il Paese brucia il futuro, le speranze, il dinamismo”. E allora, “la strada per uscirne è creare nuove occasioni di lavoro, dare ossigeno alle aziende, per esprimere ogni potenziale al meglio”.

Un potenziale soffocato dalle politiche di austerità che stanno portando alla “progressiva desertificazione industriale”. Un rigore “essenziale per il nostro credito internazionale”, ma letale per un “l’Italia che ha già superato i controlli, sostenendo il peso di una pressione che, per chi paga onestamente le tasse, è cresciuta così tanto da diventare una confisca”.

Il tempo della pazienza è finito

“Il tempo della pazienza è finito”, scandisce dal palco Morelli, scaldando la platea del Grand Hotel Quisisana.
“Il Governo ha riconosciuto che gli italiani stanno dando una grande prova di responsabilità, accettando misure drastiche e impopolari. Se questo è vero, c’è un dovere morale di ridare, subito, fiducia al Paese, abbassando, in maniera sostanziale, la pressione fiscale su chi lavora e sulle imprese che reinvestono”.

“I cittadini non sono cavie!”, continua Morelli, puntando i riflettori sulla necessità di un’azione immediata sul fisco per dare ossigeno all’economia reale. “La prima vera azione di politica industriale, lo ribadiamo, sarebbe un abbassamento vigoroso delle tasse sui redditi da lavoro e d’impresa. Ci pare di assistere, invece, all’applicazione ostinata di teorie e ricette da laboratorio, politiche dimostratesi inefficaci, dimenticando che l’economia è una scienza interpretativa, e che quindi può essere imprecisa e imprevedibile”.

Via ladri e incapaci, vogliamo una classe politica all’altezza

A pochi giorni dagli scandali che stanno investendo i Consigli Regionali del Lazio e della Lombardia, il numero uno dei Giovani Imprenditori non risparmia una dura critica alla classe politica, anche quest’anno assente dal palco del Quisisana, ad eccezione dei ministri Fornero, Barca e Moavero Milanesi.

“Siamo disgustati dall’idea della carica pubblica come scorciatoia per arricchirsi. Ci ribelliamo a questo degrado. Basta con l’umiliazione delle coscienze civili”, dice Morelli. “Le nostre parole d’ordine sono sempre state: merito, trasparenza e legalità”, continua l’imprenditore fiorentino, da due anni alla guida dei giovani di Confindustria. “Chi lavora non è più disposto a sostenere oltre, con le proprie tasse e la propria fatica, larghi strati parassitari che anche adesso, mentre perdiamo duemila occupati al giorno, continuano ad erodere denaro pubblico”.

Via i ladri, gli ignoranti e gli incapaci”, dunque, perché “servono persone responsabili, preparate, all’altezza del compito”.

Giovani priorità per chi si candida a guidare il Paese

E ancora, un richiamo a chi si candida a guidare il Paese dopo Monti: “vogliamo dei partiti che non solo selezionino meglio chi dovrà rappresentare gli italiani, ma che condividano con questi, in solido, le responsabilità delle eventuali violazioni civili e patrimoniali commesse dai loro esponenti. Anche la mancata vigilanza è una colpa”.

“Ecco perché a chi si candida per governare l’Italia chiediamo cosa intenderà fare per rendere nuovamente possibile pensare ad una vita autonoma, per i giovani che non hanno lavoro e non riescono a rendersi indipendenti”.

“C’è spazio per interventi drastici, senza ipocrisie”, dice Morelli, ribadendo la necessità di una nuova legge elettorale che, insieme a nuove regole interne ai partiti “possono fare molto per recuperare quel deficit democratico, che pesa almeno quanto il deficit dei conti pubblici”.

“Non dobbiamo interrompere il percorso di riforme avviate, conclude Morelli, e non dobbiamo tornare indietro, in primis su quella delle pensioni, perché avanzata ed equa nel rapporto tra generazioni. Presenteremo a tutte le forze candidate proposte concrete su questa vera emergenza, che dovrebbe stare ai primi punti di ogni programma di governo, ma che, purtroppo, non è stata ancora percepita dalla classe politica”.

Scarica il programma dell’evento e la relazione (tesi dei GI) del Presidente Morelli.