Morelli: la nostra scommessa, raddoppiare il PIL

  • Data: 24 ottobre 2011
  • Luogo: Grand Hotel Quisisana – Capri
  • Organizzazione a cura di: Segreteria Nazionale GI

Raddoppiare il PIL dell’Italia. Questa la scommessa lanciata dal Presidente dei Giovani Imprenditori Jacopo Morelli nella relazione di apertura (le Tesi dei GI) del XXVI Convegno di Capri.

“In 20 anni, nel tempo di una sola generazione, possiamo raddoppiare la ricchezza, raddoppiare il prodotto interno lordo. Come imprenditori prendiamo questo impegno, con le riforme metteteci in grado di onorarlo”, ha detto Morelli, rivolgendosi a quei politici che quest’anno non sono stati invitati a parlare dal palco ma ad ascoltare dalla platea.

“Non siamo contro la politica, anzi ne vogliamo una forte, perché una debole, incapace di fare riforme, si basa solo sul consenso immediato e non si impegna per costruirlo sui temi cruciali ”, ha spiegato Morelli di fronte al pubblico del Grand Hotel Quisisana.

“Servono le riforme strutturali che cambino il nostro Paese. Una nuova fondazione. Non piccole, continue “manovre”. Interventi per ridurre il debito e il perimetro dello Stato, una complessiva revisione del sistema fiscale, un nuovo welfare, la riforma della giustizia, le liberalizzazioni, le infrastrutture e l’energia”

Solo la riforma del welfare – a partire dall’innalzamento dell’età pensionabile a 70 anni escludendo i lavori usuranti – permetterebbe di recuperare in 5 anni circa 40 miliardi di euro dei 239 attualmente impegnati dalla previdenza (15,3% del PIL), ha spiegato Morelli.

“La crisi italiana nasce dalla mancanza di riforme strutturali e dall’eccesso di debito pubblico, contratto per acquisire e mantenere consenso” ha continuato Morelli, ribadendo le proposte fatte lo scorso giugno a Santa Margherita Ligure: ridurre le aliquote fiscali per i giovani e le donne; abbassare il cuneo contributivo per chi entra nel mercato del lavoro; detassare le nuove imprese; abolire il valore legale dei titoli di studio.

Infine, ricordando le parole di Napolitano sui giovani, Morelli ha proposto l’inserimento del principio di equità generazionale nella Costituzione.

“Non è possibile che le nostre scelte finiscano per ipotecare il diritto di chi verrà dopo di farne altre, magari diverse. Equità generazionale significa che: è un preciso dovere il rispetto per chi nascerà dopo di noi, dal preservare il patrimonio culturale del passato a difendere quello ambientale, a creare, e non solo consumare, fonti di energia, a trasmettere competenze, non debiti, ma ricchezza”