- Data: 11 giugno 2012
- Luogo: Santa Margherita Ligure – Grand Hotel Miramare
- Organizzazione a cura di: Segreteria Nazionale GI
“Stiamo diventando un Paese più povero, diseguale, spaventato. Abbiamo deciso di difendere quei principi che stanno oltre il filo spinato della crisi: l’Europa, la legalità, l’innovazione”. Questo il messaggio del Presidente dei Giovani Imprenditori Jacopo Morelli nella relazione del 42°Convegno di Santa Margherita Ligure.
“In un’Italia in cui 42 aziende al giorno chiudono, che lascia senza occupazione più di un terzo dei giovani – ha detto Morelli – mettiamo le nostre risorse e il nostro impegno per creare lavoro e nuovo benessere. Ogni anno, come Giovani Imprenditori di Confindustria, portiamo avanti la missione di diffondere in centinaia di scuole i valori della cultura di impresa, della legalità, del rispetto delle regole”.
Torni il primato della politica, no a demagogia.
“Vogliamo che si riaffermi il primato della politica. Ma chiediamo che la politica riconosca – con fatti, non parole – la centralità dell’impresa nel creare sviluppo e occupazione. Come giovani ci preoccupa la demagogia. Non servono tribuni. I partiti sono in difficoltà e speriamo riflettano sugli errori fatti”, ha continuato il Presidente degli under 40 di Confindustria. “Ci auguriamo sia l’occasione per migliorarsi, coinvolgere persone nuove, oneste, preparate. Dal 1948 al 2007, nel Parlamento italiano, la percentuale di laureati è scesa dal 91,4% della prima legislatura al 64,6% della quindicesima”.
Siamo per l’economia reale
Facendo riferimento alla crisi internazionale, il leader dei Giovani Imprenditori ha ricordato che “Le banche hanno come missione quella di finanziare le famiglie e le imprese. Altrimenti si rendono responsabili della creazione di quello che è stato definito “Finanzcapitalismo” il cui motore non è la produzione di beni e servizi ma la finanza. Una spirale fuori controllo. Vogliamo una politica che regolamenti il sistema bancario e finanziario: non potrà avvenire, se non a livello globale. Di questo l’Italia si faccia promotrice, in tutte le sedi internazionali. Non ci sono, non ci devono essere, banche italiane, tedesche, francesi e greche. Ci devono essere solo banche europee, di cui si fa garante tutta l’Unione”.
Vogliamo gli Stati Uniti d’Europa
L’Europa, ha continuato l’imprenditore fiorentino, alla guida dei Giovani Imprenditori dal 2011, è la chiave per ripartire, a patto che si vada verso un percorso di unificazione della governance a livello economico e politico. “Come Giovani Imprenditori chiediamo il coraggio di far nascere gli Stati Uniti di Europa, un’ispirazione che non può scaturire continuando a concentrarsi soltanto su mercati e regole contabili. Se riparte l’economia dei paesi più in difficoltà sarà tutto il Continente ad averne beneficio. Non capirlo è segno di grettezza e povertà di pensiero.
L’innovazione parte dai giovani
Ma un’economia che innova deve essere un’economia fatta dai e per i giovani, perché “passa dai giovani ogni politica di rilancio. Riteniamo l’Agenda Digitale volano dello sviluppo economico. Servono strumenti concreti e immediati che consentano di ridurre il gap che ci separa dal resto del mondo”, ha ribadito Morelli di fronte alla platea del Grand Hotel Miramare. “Il nostro Paese detiene solo il 6% dei brevetti europei contro il 43% della Germania e il 17% della Francia. Il sistema impositivo italiano deve prevedere un fisco semplice, pro start up, con una tassazione basata sulla cassa invece che sulla competenza. Il mercato del lavoro, nonostante sia appena stato riformato, continua ad essere lontano dalle esigenze dei giovani”.
Investiamo sulla legalità
Infine, la legalità: “Di una visione strategica del futuro fa parte anche l’investimento in legalità. L’evasione fiscale è una zavorra di inciviltà che attanaglia l’Italia: le tasse vanno pagate. E guai a toccare chi, facendo solo il suo dovere, le fa pagare. Lo Stato e le amministrazioni decentrate intermediano circa un terzo del prodotto interno lordo, al netto di stipendi e pensioni. Questa enorme quantità di denaro viene gestita spesso con incompetenza e criteri estranei all’efficienza. Su questo terreno paludoso prolifera l’illegalità, con spreco colossale di risorse, a danno, tra l’altro, dell’innovazione e dell’avanzamento tecnologico. Questo terreno va bonificato. Il disegno di legge anticorruzione potrebbe andare nella giusta direzione in materia di trasparenza e assegnazione di risorse. La legalità è fatta anche di certezza del diritto: da quello penale, fino a quello civile e del lavoro. Certezza su regole e tempi sono imprescindibili”, ha concluso Morelli.