Leadership femminile e come coltivarla

“Crescere e competere con tutti i talenti”, a cura del Club 30% Italia, è un libro scaricabile per intero e gratuitamente da qui.

Lo scopo della pubblicazione è doppio: non solo mettere in luce i molti ostacoli che ancora rallentano le carriere femminili, ma anche fornire delle soluzioni operative per ridurli.

Il Club 30% concentra la propria attenzione sul tema della “leaky pipeline”: quali sono gli ostacoli che rallentano e assottigliano le carriere femminili, come si rimuovono e perché è giusto farlo.

Non si tratta infatti del solo – e giusto – diritto alla parità di genere, ma di ribadire che è un diritto zoppo, se non è coniugato al riconoscimento del merito. Praticare ogni giorno questi principi significa aprire il mondo imprenditoriale a nuovi talenti e nuove leadership, quelle femminili.

Ma c’è di più.

Per ogni donna in più nel top management o nel board, il rendimento cresce tra il 3 e l’8%, impatto che è maggiore nelle industrie ad alta tecnologia e creative (IMF, 2016).

Uno sguardo ai numeri: in Italia le donne AD sono circa l’8% (su un campione di 530 aziende significative, Mercer 2006), il 15% dei dirigenti e il 28% dei quadri (dati INPS).

L’Italia è in buona compagnia tra gli Stati Membri dell’Unione, dove le cose sembrano non andare meglio: la media europea di donne CEO tra le principali società quotate è il 4%.

Ma noi abbiamo fatto un primo importante passo avanti grazie alla legge Golfo Mosca, che ha aperto la strada per le donne nei Consigli di Amministrazione, dove la presenza femminile è oggi al 30%.

La leadership femminile migliora la qualità delle decisioni, aggiunge competenze organizzative e comprensione del mercato; la buona notizia è che questo libro offre consigli su come coltivarla. Il volume suggerisce un forte impegno da parte degli uffici di HR a favore del bilanciamento di genere, o ancora, dando il buon esempio: eliminare i doppi standard e combattere attivamente i pregiudizi.

“Un team è efficiente quando i membri compensano tra loro le attitudini e le competenze. La diversità di genere rende il problem solving più vario e consente di ottenere decisioni più complete ed innovative. Ma non solo. Avere un gruppo eterogeneo, anche in termini di genere, rispecchia il mercato in cui le decisioni di acquisto vengono prese nell’80% da donne. E saper comprendere il mercato è fondamentale per riuscire a soddisfare la domanda. Inoltre, i tassi di istruzione femminili superano ormai quelli maschili, e con migliori performance. Trattenere le donne nel mondo del lavoro significa, quindi, aumentare il pool di talenti da cui selezionare i più capaci, in grado di raggiungere i vertici” – scrive la nostra Vice Presidente Lara Botta nella prefazione del libro.

Dobbiamo farlo in fretta: nel mondo la lentezza con cui stiamo affrontando la riduzione del gender gap ci farà raggiungere la parità di genere tra 118 anni.