Cosa è EMA
Brexit comporta il ricollocamento in altri Stati membri delle agenzie europee che attualmente hanno sede a Londra. Confindustria ha creduto fortemente nella candidatura di Milano ad ospitare l’EMA – Agenzia Europea per i Medicinali.
L’EMA è stata costituita nel 1995: l’agenzia garantisce la protezione e la promozione della salute dell’uomo e degli animali attraverso una attività di monitoraggio, coordinamento e valutazione della documentazione inviata dalle case farmaceutiche dei prodotti autorizzati dai singoli Stati.
Come funziona
Le imprese, infatti, si rivolgono all’EMA per richiedere l’autorizzazione all’immissione in commercio unica, che viene rilasciata dalla Commissione UE.
Pur collaborando con le autorità nazionali di regolamentazione dei vari Paesi Ue.
EMA opera in modo indipendente e fornisce raccomandazioni basate sui più alti standard scientifici.
È governata da un Consiglio di amministrazione formato da 36 membri che non lavorano in funzione rappresentativa degli stati di provenienza.
L’agenzia è costituita da un Segretariato, da Comitati Scientifici e da gruppi di lavoro scientifici.
Fanno parte del Segretariato 2 soggetti espressi da ogni Stato dell’Unione, 2 membri della Commissione europea, e 2 membri del Parlamento europeo.
Attualmente il Direttore Generale dell’EMA è un italiano, Guido Rasi.
Attualmente impiega 897 dipendenti, dispone di un budget di 325 milioni di euro e genera un volume d’affari di circa 1,5 miliardi.
Come si è svolto il voto
Sono 19 le città candidate ad ospitare EMA.
Ogni Paese ha a disposizione 6 voti:
- 3 per la prima scelta;
- 2 per la seconda;
- 1 per la terza.
Se una delle città candidate ottiene 14 voti al primo turno la votazione di si conclude subito.
Altrimenti si passa al secondo turno, dove ogni Paese ha a disposizione 2 voti.
Se anche in questo secondo turno non si raggiungono i 14 voti, si passa al terzo turno dove vince chi ottiene più voti.
Poiché si è giunti ad un pareggio anche al terzo turno, in questo caso si è proceduto a svolgere un sorteggio fra le due città giunte finaliste, Milano ed Amsterdam.
È stata proprio Amsterdam ad essere estratta.
Al Consiglio Affari Generali per l’Italia ha partecipato il Sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi. Dopo la scelta della nuova sede dell’EMA è toccato alla votazione dell’EBA, l’Autorità bancaria europea, che non poteva essere attribuita all’Olanda e che è stata assegnata a Parigi.
Confindustria e il Sistema Paese
Il Sistema paese si è mobilitato per sostenere questa candidatura grazie all’impegno del Governo, delle istituzioni locali e delle imprese.
Confindustria si è impegnata fortemente per sostenere la candidatura di Milano: ospitare l’EMA in Italia poteva essere, infatti, una opportunità non solo per il settore farmaceutico e le attività di ricerca e innovazione, ma anche per altri settori a livello nazionale.
L’Italia è infatti prima in Europa nell’ambito CDMO Farmaceutici (Contract Development and Manifacturing Organization) con una produzione pari a 1,5 miliardi di euro davanti a Germania (1,2) e Francia (1,0).
La Lombardia, in particolare, è un ecosistema fertile perché è prima:
- in Europa, come valore aggiunto e investimenti nel settore farmaceutico;
- in Italia; come numero di ricercatori 32,6 mila (circa il 20% del totale nazionale), di occupati nella farmaceutica (31 mila) e di centri di R&I (33).
Nella delusione dell’esito negativo, come sottolineato dal Presidente Boccia, rimane l’orgoglio per il lavoro svolto “con il costante sostegno delle nostre imprese, il governo italiano ha portato avanti un’intensa azione per promuovere la candidatura di Milano, città con tutte le carte in regola per ospitare l’Agenzia Ema. Siamo arrivati in finale e abbiamo mancato l’obiettivo di un soffio, costruendo una candidatura solida e affidabile, lavorando davvero come sistema Paese e reagendo in modo esemplare”.