Il giudizio di Confindustria sulla Legge di Bilancio è nel suo complesso positivo.
Vediamo insieme, nel dettaglio, su quali misure si è concentrata la nostra attenzione per l’impatto che queste hanno sulla vita quotidiana delle imprese.
SEMAFORO VERDE – Proposta Giovani e Industria 4.0
Proposta Giovani.
Il Governo ha accolto il nostro punto di vista: dare priorità al sostegno dell’occupazione dei giovani. Sappiamo infatti che una parte consistente delle risorse di questa Legge di Bilancio saranno destinate a finanziare il taglio del cuneo per le assunzioni di giovani.
L’Italia subisce il paradosso del mismatch: i giovani non trovano lavoro, le imprese non trovano giovani.
La percentuale di NEET – Not (engaged) in Education, Employment or Training – tra i 15 e i 29 anni è del 24,3% del totale (quasi 2 milioni di giovani), il dato più alto in Europa. Nonostante questi dati il 20% delle imprese continua a non trovare le figure professionali di cui ha bisogno. Mancano periti meccanici, ingegneri, matematici, tecnici del legno e delle telecomunicazioni.
Il rischio di diminuire il capitale umano è concreto, data la crescente tendenza di giovani diplomati e laureati a emigrare, con una perdita stimata dal Centro Studi Confindustria in 1 punto di PIL l’anno.
Questa misura aiuterà a rendere le nostre imprese più competitive, sia dal punto di vista dei costi che delle competenze.
Industria 4.0. Il Governo ha dato continuità a Industria 4.0.
La proroga di super e iperammortamento ha ampliato il numero di imprese coinvolte e consentirà allo stesso tempo ai produttori di macchinari di soddisfare gli ordini. Questo eviterà di aumentare la quota di importazioni nel mercato interno.
È importante anche il rifinanziamento della Nuova Sabatini.
In particolare:
• le risorse stanziate sono significative,
• è positiva la proroga dei termini per la concessione dei finanziamenti fino ad esaurimento delle risorse;
• è positivo l’ampliamento della riserva per gli investimenti riconducibili a Industria 4.0.
SEMAFORO GIALLO – Istituti Tecnici Superiori (ITS)
Istituti Tecnici Superiori (ITS).
È positiva l’introduzione del credito d’imposta per le spese di formazione e l’attenzione riservata al tema degli ITS. La trasformazione digitale passa attraverso la formazione alla conoscenza e all’applicazione delle tecnologie 4.0.
Credito d’imposta per le spese di formazione. È utile perché incentiva l’aggiornamento professionale anche delle persone già occupate. Speriamo che le condizioni e le modalità previste e per il riconoscimento del beneficio non rendano la misura inefficace.
Istituti Tecnici Superiori (ITS). La scelta di incrementare l’offerta formativa è positiva perché l’industria manifatturiera ha necessità di tecnici altamente qualificati.
Oltre l’80% dei diplomati ITS entra nel mercato del lavoro entro 1 anno dal conseguimento del titolo e in settori coerenti con il percorso di studi. In Italia solo 8mila studenti frequentano gli ITS contro gli 850mila studenti della Germania.
Se vogliamo triplicare gli studenti degli ITS nei prossimi 3 anni dobbiamo aumentare fin da subito le risorse finanziarie e chiedere anche alle Regioni un adeguato impegno. Le imprese sono pronte a fare la propria parte.
SEMAFORO ROSSO – Fisco
Fisco. L’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica tra imprese va disegnato con un serio coinvolgimento delle associazioni di categoria. Dobbiamo scongiurare il rischio di ulteriori e più gravi criticità rispetto a quelle riscontrate con il nuovo Spesometro.
Crediamo che il disegno di revisione degli adempimenti IVA sia insufficiente. Il sistema di fatturazione elettronica dovrebbe far venir meno l’utilità dei meccanismi di reverse charge (domestico) e split payment perché con questo strumento l’Amministrazione finanziaria può entrare in possesso, quasi in tempo reale, dei dati di tutte le fatture emesse e ricevute.
È urgente ripristinare un termine congruo per l’esercizio della detrazione IVA in modo da restituire alle imprese un tempo adeguato per ricevere, controllare e registrare le fatture, senza mettere a rischio l’esercizio stesso del diritto di detrazione. L’eccessiva contrazione dei tempi mette a repentaglio il principio di neutralità dell’IVA ed espone il nostro Paese a sanzioni comunitarie.
Appare miope l’intervento che esclude dalla base di calcolo (ROL) degli interessi passivi deducibili i dividendi distribuiti da società controllate estere.
Questo strumento è un correttivo introdotto appena due anni fa con il preciso obiettivo di non penalizzare gli investimenti in società estere rispetto a quelli in società italiane.
Queste continue modifiche della normativa fiscale minano la fiducia degli investitori sopratutto quando si interviene in modo retroattivo senza tenere conto dell’affidabilità nel sistema di riposta dalle imprese.
Ci auguriamo che i lavori parlamentari portino alla revisione di questa disposizione.