Democrazia economica. Mercati aperti, etica della trasparenza, società della partecipazione

  • Data: dal 04 ottobre 2002 al 05 ottobre 2002
  • Luogo: Capri, 4-5 Ottobre 2002
  • Organizzazione a cura di: Segreteria Nazionale GI

La contrapposizione tra capitale e lavoro, tra imprenditore e lavoratore continua a dominare la vita politica, economica e sociale del nostro Paese e delle altre democrazie avanzate. In più, i nostri mercati sono asfittici e poco trasparenti, la Borsa di Milano è ancora territorio d’élite, le tariffe di molti servizi più alte della media europea. Manca, in Italia, una compiuta democrazia economica. Realizzarla è la sfida – difficile e affascinante al tempo stesso – che i Giovani Imprenditori vogliono collocare al centro di un’agenda politica ricca di temi di corto respiro. Democrazia economica significa diffusione dei benefici del mercato e della cultura d’impresa alla platea più ampia possibile di soggetti. Promuoverla richiede azioni di innovazione su più livelli. Anzitutto all’interno dell’azienda, trasformando il conflitto in collaborazione, per aumentare la produttività e la condivisione dei valori dell’impresa. In secondo luogo nelle relazioni industriali, arricchendo l’esperienza positiva della concertazione con la volontà di rendersi partecipe, a livello aziendale, dei frutti e dei rischi del mercato. Infine nelle politiche economiche del governo, che devono rilanciare i processi di privatizzazione – abbandonando logiche di cassa – e di liberalizzazione, a favore della costruzione di nuovi modelli di mercato che privilegino la concorrenza e quindi l’abbassamento delle tariffe. Promuovere una democrazia economica significa innescare una vera e propria rivoluzione culturale che coinvolga politici, imprenditori, sindacalisti e opinione pubblica. In questa battaglia i Giovani Imprenditori cercheranno di essere protagonisti, convinti che progettare il domani sia meglio che subirlo

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